Ripercorriamo insieme al Gran Maestro la Storia della Confraternita

La Confraternita di Valdobbiadene è nata nel 1946 ed è stata la prima Confraternita d’Italia non a carattere religioso. A quel tempo la nostra terra era appena uscita dalla Guerra e si trovava in profonda crisi economica e sociale. In tale contesto, quattro lungimiranti enologi (Umberto Bortolotti, Doretto Brunoro, Giuliano Bortolomiol e Mario Geronazzo) hanno intuito la necessità di valorizzare e promuovere la produzione vitivinicola delle colline del territorio di Conegliano e Valdobbiadene, ponendosi i seguenti obiettivi (Statuto, art.2): 

  • mantenere, sviluppare ed esaltare le migliori tradizioni della cultura e della produzione territoriale
  • favorire ogni iniziativa volta all’elevazione culturale e al perfezionamento tecnico dei confratelli e promuovere l’educazione enologica dei consumatori
  • creare e sviluppare tra i confratelli rapporti di amicizia, lealtà, solidarietà e reciproco rispetto


La situazione è molto cambiata oggi e stiamo vivendo un momento di successo, ma i princìpi che hanno dato vita alla Confraternita di Valdobbiadene sono ancora fondamentali, perché tutto quello che è stato faticosamente conquistato si deve difendere, conservare e riconfermare. In quest’epoca di globalizzazione l’unica strada percorribile rimane quella della forte identificazione e comunicazione territoriale. La sede della Confraternita di Valdobbiadene si trova a S.Pietro di Barbozza (frazione di Valdobbiadene), ricavata nella “cella vinaria” a tutta volta di casa Brunoro e riccamente affrescata con motivi bacchici.

In questa suggestiva sede hanno luogo tutte le attività solenni della Confraternita di Valdobbiadene: Assemblea d’Inverno “Nozze di Canaan”, Investitura di nuovi confratelli, Assemblea d’Estate, Incontri ufficiali e rapporti di rappresentanza. Ogni anno, tra i confratelli, viene selezionata la più rappresentativa produzione di Valdobbiadene DOCG: sono 5000 bottiglie numerate, vestite con i simboli della Confraternita di Valdobbiadene, che vogliono essere il punto di riferimento della tipicità e della qualità d’annata.

Il Gran Maestro,
enologo Loris Dall’Acqua

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